ROCCESE – Il vino coltivato sulla roccia

“Gustare questa bevanda è qualcosa di più di un semplice bicchiere di vino, è un po’ come rivivere il fascino dei nostri antenati contadini che ci raccontano un pezzo di storia della nostra amata ed arida terra di Liguria”.
Il nome di questo vino risale ad alcuni secoli fa. Probabilmente la prima comparsa dei questo nome si ha intorno al 1200, e deriva dal fatto che le viti erano coltivate sul suolo roccioso in cui crescevano, piantate in quel poco di terreno che si poteva reperire tra roccia e roccia, i tralci lasciati serpeggiare a piacere, come l’edera, mentre i grappoli venivano legati a paletti affinché non toccassero terra e assorbissero il calore rilasciato dalle pietre. L’uva di un elevato grado zuccherino, dava un vino pregiato, sia bianco che rosso e sopportava lunghi viaggi senza subire alterazioni né nel colore né nel sapore.
Il Roccese è storia della fascinosa nostra terra di Liguria e non un vitigno. Un pezzo di questa storia è stata ricostruita in un lembo di terra sulle alture di Airole in Valle Roja; un viandante genovese nel 1871 descrive così la zona:
“Un uomo fu guida dei miei passi e camminando mi raccontava la travagliata vita che conducono gli abitanti. La loro forza, mi diceva è nella conquista che essi riescono a fare sopra un’avversa natura quasi inesorabile. Il contadino sul ripido pendio delle rocce innalza i terrapieni, l ’uno sopra l ’altro sostenute da muri a secco, quasi tutti ed egual distanza. Lo scoglio rotto col piccone somministra le pietre per i muri, circolare o rettilinee a seconda del luogo. Le sommità di un muro e il piede dell ’altro vengono riempite di terra. Questi terrazzi con tant’arte e fatica costruita ad imitazione della natura e a forma di anfiteatro erano piantumati di orgogliosi viti e ulivi. Non mi rimaneva che ammirare la perizia del contadino che in tal modo coltivando i fianchi dei monti riparava alla scarsezza delle pianure occupate dal letto del fiume. Il silenzio che vi regna non viene turbato che da alcuni fili di acqua che si gettano nel fiume. Sfinito sostai ad Airole, un piatto di squisite trote pescate nel sottostante Roja e vino prelibato di quel luogo mi ridarono la forza e l ’ordine”.
Nel ricostruire e mantenere queste antiche tradizioni,il vino viene prodotto secondo le antiche usanze, senza che mai le piante vengano innaffiate, alimentandolo con materie organiche, evitando qualsiasi uso di prodotti chimici o diserbanti, zappando il terreno manualmente, tagliando le radici superficiali affinché le restanti penetrino nelle fessure rocciose alla ricerca dell’acqua e delle sostanze nutritive. Il corollario di erbe officinali frammiste alle viti caratterizzano il profumo del vino.

Roccese Rosso

Vinificato in Botti di acciaio – Vino da Tavola

Di un bel colore rosso rubino intenso il Roccese Rosso viene vinificato in botti d’acciaio per dodici mesi.
E’ ottenuto dalla pigiatura di uve rossese e uvaggi autoctoni dell’antica nostra terra che ne permettono di preservare profumi e struttura su lunghi periodi, permettendone un ottimo invecchiamento.
E’ all’esame olfattivo che ci lascia capire il suo straordinario legame con il territorio.
Inteso e complesso con ambi sentori di erbe aromatiche e di piante officinali tipiche del vigneto.
L’attacco in bocca è quindi deciso ed autorevole con una evidente dotazione calorica adagiata su tannini ben levigati. Vino equilibrato, intenso e molto persistente garantisce un ottimo abbinamento con carni rosse, formaggi stagionati e piatti liguri eccellenti come carne di coniglio e lo stoccafisso.

Roccese Rosso Magnum

Litri 1,50

La voglia di creare qualcosa di speciale ha reso possibile la nascita di questo vino coltivato tra le vette di roccia e di macchia mediterranea. Una procedura iniziata da quasi 20 anni studiando antiche vigne ultra centenarie ormai abbandonate reimpiantando tutti gli innesti originali nella nostra nuova coltivazione.
Il PRODOTTO presenta una forte aromaticità con note minerali ricercata dalle radici per alimentare le piante in quel poco di terra disponibile in mezzo alle fessure rocciose.
DA QUI IL NOME ROCCESE.
L’uvaggio di base è ROSSESE che unito ad altre tipologie di uve tipiche della zona conservano i profumi ed il colore, una in particolare esprime solo con l’invecchiamento tutte le sue caratteristiche e la tipicità della zona del ponente Ligure.
Un ritorno all’antico metodo di coltivazione e di vinificazione del Rossese, con l’esaltazione e il fascino tramandato dai nostri anziani che attraverso questo vino ci raccontano un pezzo di storia della nostra amata arida terra LIGURE.
Per la coltivazione non sono stati usati prodotti chimici né fitofarmaci, ma solo sostanze naturali, calce, rame, zolfo e letame, per il rispetto dell’ambiente e della salute del consumatore.
La vigna non è mai irrigata, ma solo nei periodi maggiormente siccitosi o di maggiore siccità, si rincalzano le viti per fermare la traspirazione o al calar del sole si inumidiscono le foglie. Il prodotto non è filtrato e pertanto può presentare un lieve sedimento.
La FERMENTAZIONE è avvenuta senza l’utilizzo di additivi o coadiuvanti, seguendo una procedura naturale, conservato poi in botti di legno e IMBOTTIGLIATO senza usare attrezzature meccaniche che avrebbero potuto disturbare la struttura organolettica.
La percentuale di solfiti presenti nel vino è al di sotto dei limiti previsti nei prodotti organici o biologici, esattamente come producevano e vinificavano i nostri antenati.
Ne sono stati prodotti 247 litri nel 2015 e, per altri 541 litri, è iniziata la procedura per essere poi imbottigliati nel 2021.

Roccese Rosso « Barrique »

Vinificato in Botti di legno – Vino da Tavola

E’ il risultato di un’accurata selezione effettuata al momento della raccolta delle uve migliori.
E’ ottenuto con 12 mesi di fermentazione in botti di’acciao e altri 15 mesi di passaggio in botti di legno.
L’utilizzo di botti “esauste” ed il rimescolamento settimanale per altri 8 mesi del prodotto sono assoluta garanzia che il vino non muti le sue caratteristiche, anzi assuma corpo e profumo intriganti tutti da scoprire all’esame olfattivo e gustativo.
Di un colore rosso rubino tendente al granato, è un vino estremamente complesso.
Il suo profumo è intenso con fresche e stuzzicanti sfumature di erbe aromatiche ed officinali legate alla gentile intomissione di sentori del legno.
Vino molto calibrato ed intenso di buona sapidità, accompagna alla grande piatti strutturati.

Roccese Bianco

Vinificato in Botti di acciaio – Vino da Tavola

Ottenuto dalla vinificazione di uve Vermentino pigato frammiste e 4 altri uvaggi autoctoni per preservare il profumo ed il colore. Le viti sono posizionate in diverse zone della vigna dove il sole è meno cuocente, e per limitarne la gradazione alcolica, la vite è lasciata serpeggiare a filari conun numero adeguato di grappoli normalmente il doppio  della vite rossa selezionandone i migliori ed eliminando durante la fase estiva quelli in sovrannumero e poco esposti al calore.

A Vineta

Rosato

Forse non tutti sanno ma i nostri anziani producevano un vino frammisto di uve rosse e bianche che venivano vinificate insieme, normalmente si utilizzavano le più leggere o meno mature con aggiunta di bucce già pigiate, per evitare gradazioni notevoli, ma con le stesse caratteristiche e profumi dei due vini principali, anzi arricchita dalla miscela di ben 10 uvaggi.
Questo vino rosato veniva tipicamente chiamato vineta in tutta la nostra zona ligure e Piquette in Costa Azzurra Francese. Difficilmente veniva venduta ma era consumato fresco dagli stessi produttori.

Acquavite Roccese

Grappa di Roccese

La cura e la scelta delle vinacce, fresche e di prima spremitura, ancora cariche degli umori e degli aromi del vino da cui hanno origine, consentono di ottenere sottili sfumature di gusto e profumo.
Normalmente questo tipo di bevanda per appunto chiamata “Aigavite”, di alto grado alcolico, veniva mantenuta gelosamente in ogni casa e somministrata in piccole dosi in caso di perdita di coscienza.

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